Fine giugno, fa già molto caldo e arrivo con la mia smart nera ormai rovente in un luogo incantato, a Montespertoli dove ho appuntamento con i miei amici social per un evento stellare, la Prima edizione della Blind Battle!
Mi vengono incontro Fabio e Francesco gli organizzatori poi Lorenzo, il proprietario di questa cantina che ha ripreso la sua attività nel 2013, che mi porge un calice di benvenuto. Un gesto nobile e garbato, una bollicina che sembra ammiccare con il suo colore rosa antico, invitandoti all’assaggio.
Mi avvolge una sensazione di frutta succosa e fresca, in bocca è cremoso, perfetto per suggellare l’incontro. Una disarmante sensazione di leggerezza – chiedo il nome del vino – mi rispondono Boh.
Sgrano gli occhi e sorrido, pensando al fatto che questa bollicina si pone proprio bene, senza strafare o rivendicare chissà che cosa: vuole rendere gradevoli le situazioni, accompagnare lo scorrere del tempo.
Sono stata conquistata dalla genuinità di Boh, che nasce da sangiovese, vitigno che amo, sincero e che sa raccontare il territorio a meraviglia, dal suo piglio e dalla sua spensieratezza. Una bollicina che porto nel cuore perché mi ricorda un momento felice, trascorso in allegria con i colleghi delle due squadre impegnate nel singolar tenzone… e poi i racconti di Lorenzo e le formule alchemiche, la gentilezza di Evelina e la sua attenzione ai particolari, al fatto che tutti stessimo bene, la passeggiata a cavallo.
Amore a prima vista per la bottiglia, che mi ha ricordato con il gioco delle bollicine d’oro in etichetta una tela di Klimt, neanche a dirlo, uno dei miei pittori preferiti.
Una bollicina che indubbiamente ha lasciato un ricordo gioioso nel mio cuore.